mercoledì 24 ottobre 2007

Silvia santa subito

Abbiamo deciso di costituire il comitato Silvia santa subito per la betificazione di Silvia. Lei gradisce, vuole essere santificata come vergine e martire e non ho dubbi abbia in questo momento tutte le caratteristiche del caso.

Ma per ora ad agiografie sto messa bene, quindi penso a un martirologio. Devo pensarci bene. Una parodia di Jacopone. In fondo tra umbri si capiscono bene.

Per ora l'originale, di ispirazione a tutti i lettori
O Segnor, per cortesia,
manname la malsania,

A me la freve quartana,
la contina e la terzana,
la doppia cotidïana 5
co la granne etropesia.

A me venga mal de denti,
mal de capo e mal de ventre,
a lo stomaco dolor pognenti,
e 'n canna la squinziana. 10

Mal degli occhi e doglia de fianco
e l'apostema dal canto manco;
tiseco ma ionga en alco
e d'onne tempo la fernosia.

Aia 'l fecato rescaldato, 15
la milza grossa, el ventre enfiato,
lo polmone sia piagato
con gran tossa e parlasia.

A me vegna le fistelle
con migliaia de carvoncigli, 20
e li granchi siano quilli
che tutto repien ne sia.

A me vegna la podagra,
mal de ciglio sì m'agrava;
la disenteria sia piaga 25
e le morroite a me se dia.

A me venga el mal de l'asmo,
iongasece quel del pasmo,
como al can me venga el rasmo
ed en bocca la grancìa. 30

A me lo morbo caduco
de cadere en acqua e 'n fuoco,
e ià mai non trovi luoco
che io affritto non ce sia.

A me venga cechetate, 35
mutezza e sordetate,
la miseria e povertate,
e d'onne tempo en trapparia.

Tanto sia el fetor fetente,
che non sia null'om vivente 40
che non fugga da me dolente,
posto 'n tanta ipocondria.

En terrebele fossato,
ca Riguerci è nomenato,
loco sia abandonato 45
da onne bona compagnia.

Gelo, granden, tempestate,
fulgur, troni, oscuritate,
e non sia nulla avversitate
che me non aia en sua bailia. 50

La demonia enfernali
sì me sian dati a ministrali,
che m'essercitin li mali
c'aio guadagnati a mia follia.

Enfin del mondo a la finita 55
sì me duri questa vita,
e poi, a la scivirita,
dura morte me se dia.

Aleggome en sepoltura
un ventre de lupo en voratura, 60
e l'arliquie en cacatura
en espineta e rogaria.

Li miracul' po' la morte:
chi ce viene aia le scorte
e le vessazione forte 65
con terrebel fantasia.

Onn'om che m'ode mentovare
sì se deia stupefare
e co la croce signare,
che rio scuntro no i sia en via. 70

Signor mio, non è vendetta
tutta la pena c'ho ditta:
ché me creasti en tua diletta
e io t'ho morto a villania.

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