mercoledì 11 marzo 2009

Vestita e calzata

Io per un periodo della mia vita sono stata iscritta alla mailing list di Flylady, che indubbiamente mi è stata utile, poi prima di andare per un tot in Italia mi sono disiscritta (e mai più iscritta) per non intasare la casella mail che dovevo leggere con connessioni a manovella.

Il tuo personal coach per tenere la casa e la vita in ordine. Buttar via i troiai che ti intasano il ripostiglio e la mente. Arrivare a cambiamenti duraturi di abitudine con la teoria dei piccoli passi. Esattamente quello che mi servirebbe.

Ecco, io la teoria dei piccoli passi la trovavo geniale, in quel periodo della mia vita in cui l'arrivo dei figli aveva sconvolto i miei normali ritmi lavorativi (ti alzi, accendi il computer, lavori e verso le 11 ti fai una pausa per la doccia e vestirti, finisci verso le 24 o oltre, se ci sono deadlines) e non ne venivo fuori.

Anche se l'unico dei tre rituali base quotidiani che avevo davvero fatto mio era quello di vestirsi e calzarsi e le scarpe allacciate, pliis fin da subito, che non sai mai chi ti suona alla porta. (Non so, il postino?)

Per dire che poi sono arrivati i figli e quando è cominciato pure l'obbligo scolastico che mi stravolge il bioritmo, nel senso che la mattina io starei bene da sola a farmi le mie cose senza rivolgere parola a chicchessia fino almeno alle 9, e poi invece per un tot di anni arrivavo a uscire di casa alle 8:15 con dei livelli di adrenalina e stress che bastavano per un mese, e il mio bonus di bestemmie per la settimana in corso completamente azzerato.

Da quando siamo invece nella casa nuova, con lo splendido calendario accompagno bambini diviso tra il capo e la vicina, io dalle 8 in poi sono padrona delle mie mattine. (Tranne, come stamane, sono dovuta uscire prima delle 7 per prendere un treno).

E qui, ho notato, certe mattine io cado nella sindrome "madre in vestaglia che accompagna i figli al cancello", una cosa invereconda che speravo la vita mi avrebbe evitato. Ma la vita dà e toglie, fatto sta che io, ance solo a mettere la testa fuori casa in vestaglia, mi vergogno come una ladra. Uscire scalza e in pigiama per una cosina da fare al volo no, ma la vestaglia mi fa tanto casalinga alienata, sono l'unica?

Così pure un paio di giorni fa, che davvero avevo un gran bisogno di raggiungere il minimo di pressione che mi consentisse di fare una doccia senza svenirci dentro (che i miei capelli urlavano "lavami, lavami" da almeno due giorni), che io avevo tentato di spogliarmi dagli indumenti notturni e poi sono rimasta nuda e cruda con la sola vestaglia per decenza, alle 8 ho messo Orso fuori dalla porta.

Per motivi misteriosi Ennio era già uscito, cosa mai successa, ma non era in casa, e si era diretto dalle sbarbine di 4 porte accanto, che toccava alla loro mamma il trasporto (perlomeno, io e mia madre ci siamo augurate che fosse andata così, ma essendo Ennio un bambino giudizioso e ragionevole, lo abbiamo dato per scontato e basta. Se era Orso invece avevo già allertato la protezione civile, anche se dicono che non è bello per un genitore fare differenze tra i figli).

Raccomando a Orso di salutarmi il momento in cui sarebbe arrivato davanti la porta dei vicini, in modo che io lo vedessi, e di far subito che ero scalza e avevo freddo.

Il problema è che si incammina sul marciapiede, dopo tre passi non lo vedo più perché è coperto da alberi e cespugli dei giardini accanto.

Ora, è vero che Orso è uno con i suoi ritmi a cui non fare fretta già quando te lo trascini dietro di gran carriera, sognando di mettergli un paio di rotelle estraibili alla bisogna di sotto, che tirandoci per mano, abbiamo entrambi un braccio, io il sinistro e lui il destro, allungato. È vero che io ho raggiunto dei picchi zen che una madre ansiosa se li sogna. Ma dopo un tot di secondi ho deciso di andare a vedere che ero inquieta.

Ovvero, scalza, nuda sotto la vestaglia girata attorno tre volte, con l'autobus che si ferma davanti alla porta in quel momento con tutto il traffico pendolare del mattino (eh, si, la fermata davanti casa, che comodità) arrivo alla fine del vialetto per vedere che lui supera bellamente il vialetto dei vicini e procede chiotto chiotto per fatti tuoi.

"Orso, Orso, fermati, mi senti?" (e ci mancherebbe che non mi senta).

Ok, quanti secondi ci ho messo secondo voi a risalire un piano, buttarmi addosso pantaloni, maglione grosso e stivali e riprecipitarmi fuori di corsa, travolgendo Ennio e la sbarba accanto che venivano a prendere Orso? Un record olimpico, mettiamola così. E mi precipito sul marciapiede in direzione Orso, per trovarlo poco più in là, acquattato dietro l'angolo dell'ultimo cancelletto, in attesa che qualcuno venisse a cercarlo per fargli bù.

Il che mi costringe a tornare al sano principio di vestirmi e calzarmi prima di intraprendere la benché minima attività mattutina.

Posso sfanculamerlo di cuore, quell'anarchico puzzone? (Si, ha fatto anche questo, due giorni fa mi ha dato della puzzona schifida).

7 commenti:

Raperonzolo ha detto...

ahahah!!! mi piace troppo come scrivi. Santo cielo, 'sti bambini ci faranno morire d'infarto. Ma tutti così i secondi?

Mammamsterdam ha detto...

Secondo me è che cercano di affrancarsi dal controllo dei primi, che da bravi fratelli maggiori, vuoi o non vuoi gli stanno addosso.

Anonimo ha detto...

Come ti comprendo!
La vestaglia ha effetti devastanti per l'immagine che una ha di sé. Se poi si tratta di una vestaglia in sintetico puro, magari non proprio freschissima di bucato, abbinata a una patetica mollettina necessaria a non far ricadere sugli occhiali la ciocca di capelli (potrebbe ungere le lenti)...meglio non pensarci.
Cmq, sarà che facendo il tuo stesso mestiere conosco benissimo la problematica del pigiama indossato fino a mezzogiorno e che anche io ho avuto la fase "adesso mi alzo, mi vesto di tutto punto e mi profumo prima di mettermi al lavoro", con il tempo ho trovato una soluzione decente: le tute da ginnastica. Non quelle orride di sintetico comprate al mercato e rigorosamente taroccate. Quelle carucce, femminili, col giacchino sciancrato. Te le infili appena alzata. Se poi tieni un paio di ballerine pronte vicino all'uscio quando i bimbi escono infili il piede nella ballerina ed esci facendo una figura dignitosa. E puoi aprire anche al postino senza vergognarti come un cane! Poi però vestiti e calzati: le tutine vanno bene prima delle 9 e dopo le 18!
Simo

Elena Galli ha detto...

oddio che ridere...!!!!

sentite voi due (rapè e mammaamsterdam) la smettete di mettermi ansia con sta storia dei secondi figli?!?
io già lo so che questo equilibrio verrà frantumato in mille pezzi e altre che corse in de nanosecondi!
però ho bisogno di due paroline di conforto. su su, sono qui che aspetto!

Mammamsterdam ha detto...

Simo, era di pile turchese, capiscimi a'mmè. Però si, la tuta carinuccia è un'ottimo suggerimento, è che io per puro spirito di sopravvivenza ed evitare di passarci la vita dentro, non compro tute da anni.

No, dovrei buttar via tutto e lasciare solo camicette di seta coordinate ai tailleur, questo è.

WWM, i secondi sono la cosa migliore che ti possa capitare. La sopravvivenza di base non è più una ricerca alla cieca, ma un'intervento con il pilota automatico.

Poi per non renderla troppo facile, c'è la famosa storia che ogni bambino è diverso e cercherà sempre e comunque di stupirti con effetti speciali. in compenso tutti hanno un aiutante in più, nr. 2 himself, e lui stesso ha una cosa in più, un fratello maggiore.

Insomma, la classica situazione win-win, che se non ci passi, non ti renderai mai conto di com' era facile la vita con un figlio solo, perché in tal caso sprechi energie inutili per mancanza di esperienza con due. Il serpente che si morde la coda.

graz ha detto...

"... che se non ci passi, non ti renderai mai conto di com' era facile la vita con un figlio solo, perché in tal caso sprechi energie inutili per mancanza di esperienza con due ..."

Parole sante!!!

Avrei voluto vederti, sicura che nessuno abbia filmato? magari ti troviamo sul tubo, che ne dici?? ;-)))

Anonimo ha detto...

Oddio, non ho una vestaglia.

E ho pochissime scarpe coi lacci perché sono pigra e preferisco gli elastici, il velcro, le zip... o le decolté.

E per fortuna in questo senso non lavoro a casa, perché credo che raggiungerei vette di abbrutimento estetico assolutamente inenarrabili...