venerdì 30 luglio 2010

1 agosto Statale 17 a Francavilla

Grazie a Ida Tonini, le ineffabili Barbara e Simona della libreria Universitas di Francavilla al Mare mi hanno invitata il 1 agosto, alle 19, davanti alla libreria in via Sirena, a presentare Statale 17.

Mi introduce Luigi Cataldi Madonna, conterraneo, che soprattutto fa grandi vini e con cui ci è voluto questo libro per ritrovarci per strada.

Solo per dire che se siete in giro e fate un salto e me lo dite pure, mi farebbe un piacere enorme.

Torno nelle nebbie informatiche perché devo restituire a mia nipote computer e chiavetta e magari offrirle un gelato. Alla prossima allora.

giovedì 22 luglio 2010

Orso e la critica d'arte


"Mamma, a me quel quadro non piace" commenta Orso mentre in camera dei nostri ospiti tento diperatamente di asciugarlo dopo la doccia.

Ora: è vero che siamo in piena sindrome di Stendhal dopo due giorni di Roma e Ostia antica con quella guida impareggiabile che è l'Artista Borderline.

È vero che ieri pomeriggio Enio pendeva dalle sue labbra mentre gli spiegava il come perché e perquanto di quello che vedevamo, mentre Orso, nel suo solito modo svagato e distaccato dal mondo si dedicava alle ricerche di entomologia tra formiche e pulci rosse, ma sicuramente non perdeva una parola.

Però che non gli piaccia il Mirò di Dona ocell estels mi fa pensare.

"Perché non ti piace amore?"
"Tutti quei graffi. Se li faceva un bambino piccolo allora si che mi piaceva".

Ecco. E io che mi sono letta quel libro bellissimo di Bonami Lo potevo fare anch'io per cercare di affrancarmi dalla mia ignoranza sull'arte e in particolare quella moderna.

I figli, quante soddisfazioni, non dico di no. Però te le fanno sudare.

martedì 20 luglio 2010

Cultura a Chieti

Qui le info sulla settimana mozatiana a Chieti:
http://www.labachecadabruzzo.it/abruzzo_eventi/cultura/details/1770-settimana-mozartiana-15-19-settembre-2010.html

Con tutto che io sono sempre felice quando si organizzano eventi culturali e ludici, non posso fare a meno di pensare con amarezza ai soldi generosamente donati per i terremotti e per ricostruire L'Aquila che sono stati dati in premio al sindaco PDL di Chieti come contentino.

Ma perché, Mozart che è pure morto è più importante dell'Aquila, che è sempre stata una città viva? Io non lo so. E mi chiedo, sapendo le cose che si sanno grazie alle intercettazioni che adesso devono per forza eliminare, con che faccia c'è gente che ancora crede a e vota certa gente.

Qui il link all'articolo che riporto sotto:
http://www.primadanoi.it/notizie/26656-D-Alessandro-(Idv)-soldi-per-terremoto-girati-al-Comune-di-Chieti

D'Alessandro (Idv), «soldi per terremoto girati al Comune di Chieti»

L'AQUILA. Parte dei fondi destinati agli aquilani verranno girati da Chiodi e la sua Giunta per finanziare interventi che nulla c’entrano con il terremoto.


E' l'allarme che lancia il vice capogruppo dell’Idv, Cesare D’Alessandro. A beneficiare di parte di quei soldi derivanti anche dalle donazioni degli italiani sarebbe in parte anche il Comune di Chieti per progetti culturali.
La Giunta regionale, nella seduta del 17 maggio scorso, ha infatti approvato il disegno di legge sugli “Interventi normativi e finanziari per l’anno 2010”, con il quale si destinano le nuove entrate regionali provenienti dalle donazioni e dai rimborsi assicurativi dei danni subiti a causa del terremoto.
Il tutto, euro più euro meno, per un totale di oltre 17 milioni. Un bel gruzzoletto.
Ma spulciando i documenti l'esponente dell'Idv ha trovato qualcosa di 'anomalo' e non voleva credere ai propri occhi.
«Tutti gli abruzzesi, ma soprattutto gli aquilani, devono sapere che una parte assai consistente dei fondi derivanti dalle donazioni pro-terremoto (10 milioni e 768 mila euro) ma anche le risorse provenienti dal risarcimento assicurativo (quasi 7 milioni) vengono arbitrariamente utilizzate per dare corpo e sostegno finanziario a una vera e propria leggina pirata», spiega D'Alessandro.
«I fondi del terremoto», denuncia D'Alessandro, «serviranno, tra le altre cose, a finanziare in via straordinaria un non meglio precisato “progetto culturale” del Comune di Chieti - vero e proprio omaggio al neo-eletto sindaco Pdl Di Primio - nonché una miriade di interventi straordinari per lo svolgimento di attività cinematografiche, musicali, sportive e più genericamente culturali».
Se fosse confermata questa eventualità resta da capire come mai sia stata operata questa scelta e se quelli girati all'amministrazione teatina siano realmente i soldi che i donatori hanno versato credendo di partecipare alla ricostruzione aquilana.
Insomma se così fosse si tratterebbe di una vera mossa imprevedibile che l'esponente dell'Italia dei Valori non condivide: «le donazioni spontanee degli italiani vengono utilizzate per “resuscitare” un bilancio regionale ‘ucciso’ dai tagli indiscriminati fatti dallo stesso Governo regionale. Speriamo che gli italiani – conclude il Consigliere D’Alessandro – non ci chiediamo indietro i soldi così generosamente donati, considerato il cattivo utilizzo che Chiodi ne sta facendo».
Oltre a questi soldi ci sono anche 16,1 mln di euro disposti con la delibera del Cipe del 6 novembre 2009. In totale quindi le risorse finanziarie disponibili ammontano a oltre 34 milioni di euro che verranno così investiti.

domenica 18 luglio 2010

Aggiornamenti vacanziferi

Che siamo partiti ed arrivati in Sabaudia, sopravvissuti al cambio di clima, al museo egizio e alla Mole, e al pranzo buonissimo vicino Ivrea da Davide al circolo degli amici, che a ottobre ci si rivede.

Che abbiamo proseguito per l'Umbria dove Flavia, che si è riappropriata dei suoi spazi single e che conosce i suoi polli ci ha collocati in agriturismo con piscina di amici suoi, dove ci siamo spalmati in oiscina da mane a sera e usciamo dal bucolico solo per andare al ristorante (al Coccio, a Magione, che consigliamo caldamente e ci dispiace i partire solo perché non ci possiamo tornare).

Che siamo arrivati a Perugia in pieno Umbria jazz, che è il mio mito di gioventù, ma mica ce l'abbiamo fatta ad arrivare in centr: ci siamoa renati in Piazza del Bacio sopra la stazione, una piazza così poco umbra a ben vedere ma dotata di novissimo ristorante Sushi Wok, con tvoli sulla piazza e fontana bellissima che ha tenuto occupati i figli per tutta la cena e coa vogliono di più due genitori in vacanza?

Che domani approdiamo a Roma dove l'Artista Borderline già si è tenuto libero per portarci in giro, che come la conosce Roma lui nessuno, dove ci vedremo con amici reali e virtuali e virtuali nel fratempo reali e ci scofaneremo di gelati e altro.

Che poi ci spalmiamo al mio mare d'infanzia a Tortoreto dove mamma ha già riesumato la bici di Ennio comprata al Mercatopoli di Alba Adriatica lo scorso anno. E nel frattempo andremo a sentir cantare Mamikazen a Nereto il 26, i Discanto a Casa d'Annunzio il 24 e giri vari.

E il 29 Statale 17 a Grottammare, ma vi terrò aggiornati su questo. Appena ho una connessione.

lunedì 12 luglio 2010

Primi giorni di vacanza

La foto qui sotto di qualche annetto fa, definita dalla mia amica polacca come una foto in stile National Geografic, tipo mamma foca arenata sulla spiaggia, è il simbolo delle mie vacanze preferite. Mare, bagni, libri.

E dopo settimane di bucati, riordini, commissioni e invaligiamenti cominciano le vacanze. Quest'anno abbiamo deciso di farle iniziare prima di partire per l'Italia, ovvero:

- sabato dopo una toccata al centro di giardinaggio e una fuga con pranzo all'Ikea con Ennio ci siamo spupazzati 400 km. di andata e ritorno per assistere alle prove dell'opera Pinocchio in Love con tutta l'orchestra nel ritiro in campagna (a 30 km. dai suoceri). Abbiamo capito subito che le prove del pomeriggio servivano a mettere insieme per la prima volta l'orchestra, mentre fuori dalla sala ad aria condizionata, sul prato antistante con 39 gradi e umidità a mille, i tecnici mettevano su luci e il carro della scenografia, e decidiamo di andare a nuotare nel lago di questo tremendo e fintissimo villaggio vacanze ("ti aspetti in ongi momento che colpisca un seruial killer" è il commento dell'amico Ruvy che ci recita) in attesa della prova all'aperto delle 19.30.

Della tournee di luglio mi perderò tutto, ma ho visto una prova intera al piano e alcuni brani con tutta l'orchestra e posso solo dire che è bellissima. Inoltre dovrò tradurre le parti recitate per la tournee di ottobre in Sicilia. Guardatevi date e luoghi su www.ricciotti.nl, hanno anche messo una pagina in italiano, e cercate di andare se potete.

La prova delle 19.30 alla fine l'abbiamo saltata, perché stava per arrivare una tempestaccia e non volevo finire tardi e poi farmi due ore di macchina sotto la pioggia battente. Siamo arrivati a casa giusto giusto per interrare le piantine nuove sotto i goccioloni (ma tu, mi si dirà, ti dai al giardinaggio il giorno prima di partire per un mese? Eccerto, quando sennò?).

- Ieri abbiamo deciso che siamo in vacanza e sistemiamo e partiamo con calma, ci metteremo due giorni e dormiamo in Germania. e ci siamo goduti un po' la giornata, ho pisolato, i bambini sono stati angelici e l'angolo lounge in camera di Ennio ha dimostrato tutto il suo charme: nell'angolo del sottotetto, sotto una finestra inclinata aperta sul fresco del secondo temporale, a leggere sparapanzati sul fat-boy sotto il piumino, che io le vacanze le passerei pure così.

E a parte il patema vicinizio, che poi ci siamo incrociati sul vialetto e chiariti, chiariti per modo di dire, abbiamo messo una pecetta per prevenire eventuali scenate ma la donna è sorda e muta a qualsiasi ragionamento e noi l'abbiamo piantata lì, per andare da Pizza Taxi a vederci la partita, maledicendo i tempi supplementari che avevamo sonno. Che abbiamo pure perso e chi se ne frega, per un mondiale uno nella vita che fingo di seguire a distanza perché mi tocca, mi sono confermata che il calcio in genere è una roba veramente noiosa.

L'unico appassionato era Ennio, che poi ha anche pianto dalla delusione. Orso si è addormentato come un sacco di patate in macchina e non si è svegliato manco a una frenata che l'ha piegato in due in avanti e rimandato indietro.

Stamattina abbiamo deciso di prendercela ancora più calma visto che era previsto maltempo per tutta la strada, ho lavato e aspirato la macchina all'automatico e ci voleva tutto, fatto un giro rapidissimo di mercato per la frutta che ci portiamo dietro e comprato a € 3 l'una due paia di finte crocs per i bambini che qui le scarpe estive spariscono o si rompono come niente.

Ho preso appuntamento e portato Ennio dal medico per una brutta afta al labbro, che unita all'ascesso al dente della settimana scorsa non vorrei fargli fare il viaggio con un'infezione in corso come l'anno in cui è partito col mal di orecchie ed è arrivato con un'otite perforata. Poi, visto che avevamo tempo e soldi nel parchimetro e visto che secondo il medico è un calo immunitario, ma niente di che, decido di offrirgli una spremuta di arancia e una torta al cioccolato da Sissy Boy, così lui ingurgita vitamina C e io dò un'occhiata ai saldi.

La spremuta gli brucia la bocca, si rifiuta di assaggiare la torta e siamo tornati in macchina sotto la pioggia battente da un cielo diventato buio in pochissimi secondi e siamo arrivati a casa bagnati fradici in tempo per cucinare, non mangiare e nutrirsi di gelato che quello all'afta gli fa bene.

Ho riordinato pure il giardino posteriore, ripisolato, fatta un'ultima bordata di shopping in città perché ho deciso che mi manca una giacca in lino sfoderata e il mio sport è comprarmele con gli sconti al 70%.

- Partiremo domattina presto facendo tutta una tirata, riposati, rilassati, i bambini docciati e unghiotagliati, senza stress e maltempo vario che ormai l'ondata è passata. E questo paio di giorni tranquilli in più ci sono voluti, almeno quella botta di nostalgia per l'estate ad Amsterdam che è tanto bella quando c'è caldo mi è subito passata. Che di questo passo l'estate qui pare si sia messa in pausa e spero ritorni insieme a noi ad agosto, ma di una cosa non mi devo preoccupare: tutto quello che ho seminato e piantato tra ieri e l'altroieri verrà spontaneamente irrigato di questo passo.

Che sulle estati olandesi c'è da contare.

Insomma, Torino here we come.

domenica 11 luglio 2010

Spetteguless

Il capo di testa lo aveva capito. Io di pancia l'avevo deciso. Cordiali, buoni rapporti, ma non affezionamoci, non avviciniamoci, non intromettiamoci, che c'è qualcosa che in questa cordialità tra sconosciuti non mi quadra. Una distanza cortese che non costa neanche molto sforzo, perché tutti abbiamo la vita che ci insegue e questa ti lascia giusto il tempo per la banale cortesia dell'incontrarsi di corsa uscendo, rientrando.

"Buongiorno".
"Ehilà".
"Come va?"

Da quando siamo tornati dalle vcanze, improvvisamente neanche quello.
"Buongiorno" faccio io una mattina portando i bambini a scuola.
"Smettila", mi fa Ennio vergognoso e sottovoce.

Lo capisco. Pure io mi imbarazzo da matti quando i miei saluti vengono regolarmente e coerentemente ignorati. Che la prima volta dici: non mi avrà sentito, la seconda stava china a togliere il lucchetto alla moto, la terza forse l'ho detto a voce troppo bassa. Ma anch'io ancora adesso ci rimango troppo male se tendo una mano che non viene presa, che dico una cosa e non ottengo risposta. Figuriamoci un bambino. Figuriamoci il mio di bambino, quello così ipersesibile che gli si scortica la pelle dall'imbarazzo.

"Ti capisco, cosa credi? Però penso che se saluti tu non c'è mai niente di male e bisogna continuare a farlo, almeno finché qualcuno non ti dice di smetterla. E questo ancora non ce l'ha detto nesuno".

Sera, esterno, sta per arrivare il benedetto temporale, io china e infangata sull'aiuola a interrare le ultime due lavande prima delle vacanze, vedo passare e china dico ciao. Poi sento il capo che saluta mentre rientra dall'aver buttato le immondizie. Poi sento che lo ridice un po' più forte. Poi sento Orso che dalla finestra saluta e saluta e saluta e saluta ripetendo il nome, come fanno i bambini quando vogliono che li ascolti. Non mi alzo, non mi volto, non gli dico di smetterla. Sono curiosa. Poi si scatena la pioggia e in un lampo siamo tutti dentro.

"Senti capo, ma hai anche tu l'impressione che la vicina non ci saluti più? a me stasera è sembrata una certezza".
"Ma allora succede anche a te. Boh, ma mica le abbiamo fatto niente".
"Fatti suoi".

Mentre controllo la mail 10 minuti dopo apro questa: cari Barbara e Berend, vi chiedo cortesemente di dire ai bambini di non buttare robaccia dalla finestra. Capisco che a voi non sembra grave visto che succede mentre Barbara è in giardino e Berend sta rientrando e come al solito non salutate né me né il mio bambino e neanche dite niente su quello che sta succedendo. A me invece secca e ve lo dico, anche perché è un cattivo esempio per il mio bambino.

Inoltre vi informo che il comune mi ha appena dato il permesso di spostare il recinto al centro del vialetto, così potrò piantarci degli alberi, come si era detto".

Vado in bagno.
"Capo, leggi questa mail e vèstiti che bisogna chiarire il malinteso adesso, non quando torniamo fra un mese".
"Orso, ma davvero stavi buttando la carta dalla finestra?"
"Si".
"Ecco, non farlo più che si sporca per terra dai vicini e non è carino".
Poi esce. Poi rientra subito.

Alla porta c'era un biglietto: si prega di non suonare.

Decidiamo di suonare oggi, appena sentiamo cenni di vita.

La nostra conclusione stamattina è stata: continuiamo ad essere gentili e cordiali e chiariremo che sui saluti c'è un malinteso e che proprio è l'ultima cosa che deve pensare perché se c'è una cosa che facciamo è quello. Che apprezziamo che se c'è qualcosa è meglio dirlo subito che si risolve con serenità.

Però fuori dai denti ce lo possiamo dire con altrettanta serenità: è indubbio che la vicina sta fuori come un poggiolo, evitiamo di provocarla e soprattutto quando rinfaccia lei qualcosa guardiamoci bene dal rinfacciarle noi le nostre cose. Ringraziamo dio che ha chiesto e ottenuto il permesso di spostare il cancello così dividiamo in due il vialetto e non ci si pensa più.

E io mi chiedo: ma ultimamente, queste femmine di mezza età frustrate me le tiro tutte io addosso, o è la congiunzione astrale? No,perché se è così io come rientro a Ofena fra due settimane vado ad Andreina a chiederle di togliermi il malocchio. Perché 4 in un mese sembra un bel record pure a me. O magari come sempre sono io la stronza e lo sono a livelli tali che manco me ne accorgo.

Però adesso capisco meglio l'inguacchio di qualche mese fa, quando due vicini sono venuti alle mani e la polizia ha dovuto portarli via (non che l'abbia visto, me lo aveva riferito lei che sa tutto di tutti). si, decisamente, i vicini possono risultare stressanti.

venerdì 9 luglio 2010

Per l'ultima serrimana di vacanze

Ho sistemato pure questa. Dal 16 al 20 agosto gli snorpoli vanno al campo sportivo. Ennio la mattina a tennis e il pomeriggio a calcio (oh, se l'è voluta lui) e Orso la mattina a fare il corso di skate. Le attrezzature gliele passano sul posto. Ho pagato per cinque lezioni da due ore e mezza € 18,50. Il campo sportivo equivalente, al club di calcio, organizzato da una società che scova e alleva giovani talenti, ne costa 199,00.

"Ma, forse la differenza è che quelli prendono qualche allenatore dell'Ajax per allenare i bambini", mi fa il ragazzo delle iscrizioni.
Appunto, io non ritengo di avere in casa un tale talento calcistico da dover fare questi sacrifici. Vediamo se il tennis gli può piacere che almeno è uno sport di famiglia dei miei suoceri.

Lo skate sono contenta di averglielo tenuto nascosto, volevo che Orso facesse una cosa tutta sua, e che Ennio magari ancora non fa. così il pomeriggio ce ne andiamo a spasso core a core io e il cucciolo, che dei momenti esclusivi ci vogliono.

Però per scovarle queste cose, se non sei a scuola ad Amsterdam Noord, si fa una grande fatica. Su Internet nulla, tocca andare alo sportello sport della piscina di Floraparkbad e prendere il depliant. Poi ci si può iscrivere sul posto pagando, volendo, con il bancomat. Non ti chiedono documenti, certificazioni, nulla, riempi il modulo e lo firmi come genitore.

Ci dispiace perderci il corso di canoa, quello di survival (aperto solo dai 10 anni in su) e quello di atletica, ma li rifaranno nelle prossime vacanze e stavolta siccome siamo nel sistema, ci manderanno il depliant a casa.

È scoppiato il caldo anche qui, ma tutto sommato io penso che il prossimo anno le vacanze estive ce le faremo ad Amsterdam. L'amichetto di Orso andrà due settimane alla colonia giornaliera sulle dune, li caricano e li riportano tutte le mattine.

Oggi l'amichetto di Ennio è andato a prenderselo con il capo dal doposcuola, che a me serve per finire di pulire casa e fare le valigie e il padre mi ha chiamato per chiedere se ero d'accordo che nuotassero nell'IJ. Ho detto di si, cosa dovevo dire?

A me da un lato l'idea di poter nuotare sotto casa fa impazzire di gioia, sono cresciuta al mare, dall'altro questi olandesi che considerano balneabili delle acque che a me fanno uno schifo raro (ma noi italiani si sa, siamo schifiltosi). Però bello è bello e mi sembra una bella esperienza una tantum e se la fa con il padre dell'amichetto che si tuffa lui a salvarli se fanno casini, preferisco. Occhio non vede cuore non duole.

Per dire che ad Amsterdam e specialmente ad Amsterdam Noord ci sono tante cose carucce da fare con i bambini a patto di essere inseriti nel sistema. e Amsterdam io la trovo una città splendida e me la dovrei godere di più nei mesi caldi, quando ci sono tante cose belle da fare nei parchi, nelle piscine all'aperto e nei giardini.

Se solo l'estate arrivasse prima, me ne ricorderei. Per allora, invece, ci siamo fatti già dei programmi di fuga dal tempo infame. Vedremo cosa ci aspetta il prossimo mese.

giovedì 8 luglio 2010

Denti e (scarso) giudizio

Io sono una madre degenere, questo pomeriggio me ne sono convinta. A mia discolpa dico solo che sono figlia di genitori degeneri. La prima volta che sono andata dal dentista in proprio avevo 12 anni, no, questo è.

Altre volte ci andavo per accompagnare mia madre, visto che entrambi i miei genitori hanno avuto un sacco di rogne con i denti, solo che lei ci andava, lui invece era terrorizzato fino a che non era troppo tardi e si sparava delle overdosi di novalgina quando gli facevano male.

Da due genitori così che ci poteva uscire?

Per due anni non siamo più andati dal dentista perché non arrivavo mai a ricordarmi di prenotare. Poi ci siamo andati e la sentenza è stata che sia io che Ennio avevamo un'otturazione da fare. Oggi ci siamo andati.

La mia otturazione è andata benissimo, mi terrorizza come sempre l'idea dell'ago dell'anestesia, che manco ho sentito, per cui in passato carie leggere me le facevo senza. Io al contrario dei miei e nonostante l'incuria sovrana non ho mai avuto problemi con i denti, che pure tratto da far schifo, cara grazia se me li lavo a fine giornata regolarmente.

Da una madre così, che ci può uscire, odontoiatricamente parlando, povere creaturine mie?

Beh, c'è uscito un Orso che si lava i denti da solo, accuratamente e benissimo e non ha un problema al mondo.

C'è uscito il povero Ennio che di suo è sciaguratello, cioè, volevo dire, meno accurato, i denti li lava, ma andrebbe rispazzolato e controllato, e lo so che dovrei fin dalla prima visita al dentista con lui, solo che poi non lo faccio.

Insomma, si siede un pochino teso ed eccitato, pronto per la grande avventura, apre la bocca e la dentista fa:
"C'è un ascesso".
Io manco lo so cos'è un ascesso, mi avvicino, guardo e urlo:
"Oddio che brutto".
Poi correggo il tiro:
"Cioè, volevo dire, ma guarda tu che cosa interessante che hai, Ennio, una bollicina sulla gengiva".
"Bisogna toglierglielo il dente, è da latte, si fa prima che a trattarglielo".

Glielo abbiamo tolto. È stato eroico. Ha pianto solo un pochissimo, ma più per l'impressione di vedersi il dente sanguinolento uscire dalla bocca che per il male, credo.

Io mi sono sentita madre di merda, assassina della mia carne, un po' schifata da tutto il contorno di bassa macelleria compreso il molare in uno scatolino nella mia borsa, che lo scatolino si è aperto e mi e toccato cercarlo tra avanzi, monetine, penne sezionate e intere, tamponi intonsi e robe varie che ho in borsa.

Poi per fortuna hanno anestetizzato pure me.

The remains of paper

- Il menu del matrimonio di Stefano e Mimma il 5 aprile 2003
- La ricetta dei passatelli di sua mamma dietro al biglietto da visita di Betta
- I dati per provare a rintracciare il mio ex cliente mafioso - che ad essere addentro alle cose bastava riconoscere il cognome, ma io faccio l'interprete e non l'inquisitore - e quando mi hanno fatto lui e i suoi amici il buffo più grosso della mia carriera ero incinta e ho lasciato perdere con la scusa che non ritrovavo i dati. Poi qualcuno mi ha spiegato chi erano. E ho lasciato ancora più perdere.
- Infiniti biglietti da visita di gente che non ricordo. Buttati.
- Altrettanti infiniti biglietti di gente che conosco benissimo e frequento da anni. Ed è bello ricordarsi che anche con loro c'è stato un momento di inizio, un punto in cui ancora non ci conoscevamo. (Buttati anche quelli, tanto so come rintracciarli).
- Infiniti biglietti di tanti indirizzi fa di gente di cui ho perso le tracce, me li sono cercata su LinkedIn e Facebook. Buttati.
- Una serie di robe che non ho voglia di annotarmi in Outlook, ma non si sa mai, e allora me li parcheggio nelle chiccosissime custodiedi plastica trasparente portabiglietti e se ne riparla fra 10 anni.

Oggi per un mio personalissimo concetto di riordino mi sono decisa ad aprire la mia prima scatola stracolma dei biglietti da visita che prima o poi mi devo riordinare. L'ho inaugurata nel 1998. Un altro secolo, praticamente.

E adesso passo alle altre nonostante il collo e le spalle ingrangrite. Che chissà mai che altri pezzi di vita possono saltarne fuori.

Perché intendiamoci, i panni li ho lavati, i vestiti miei e dei bambini da invaligiare sono quasi pronti, i piatti fatti e nonostante il resto della casa sia un bordello io oggi riordino carte. Sperando poi che il container non sia già pieno quando le andrò a buttare.

mercoledì 7 luglio 2010

Luoghi cari


Mi sono cari,
i posti dove tira il vento,
quando ci svolti l'angolo
Datemi pure il retro
delle case e le zone
dove ogni filo verde
spunta da terra secca,
avvolto da pietre storte.
Le zone fatte involontariamente.

Questa la trovate all'angolo di Czaar Peterstraat, vicino al mulino, ci si arriva con il tram 10.

Musica etno e folk in abruzzo quest'estate

Il programma fino ad ottobre dei Discanto sta di là.

Io ci sarò il 24 luglio alle 21.30 a Pescara a Casa d'Annunzio e credo il 6 agosto a Montone al festival che fanno lì e che andrebbe visitato per intero.

Poi il 7 e 8 agosto a San Valentino, in provincia di Pescara, c'è il majella etnofestival, che tanto per fare commistioni potrei iscrivermi al corso di balli popolari. Graz. where art thou?

martedì 6 luglio 2010

Schiavitù


C'è questa signora che circola per la nostra scuola, sempre molto distinta, con i pantaloni dalla piega impoeccabile, le scarpe eleganti ed i twin-set. È la direttrice dell'asilo-doposcuola. Io le dò del lei.

Poi il 1 luglio me la ritrovo tutta fresca ed estiva che neanche l'ho riconosciuta, e siccome il turchese è il mio colore preferito e io stavo facendo la sorveglianza a ricreazione e nello specifico aspettare fuori dal bagno un paio di morti, feriti e bisognosi, gliel'ho detto:
"Ma che bel colore fresco che ha oggi, con questo caldo proprio ci vuole".
"Si, ma è perché oggi è la festa dell'abolizione della schiavitù".
"Ha ragione, il Keti Koti festival cominica oggi".

Che ve lo volevo dire per tempo, ma era una settimana folle, quella, ma in Suriname il Keti Koti, la festa per l'abolizione della schiavitù è una cosa grossa. Ed è anche la festa surinamese più festeggiata in Olanda.

Poi cosa ci fosse di particolare nel suo abbigliamento, a parte il fazzoletto, io magari non ci ho fatto neanche caso, da quando i tessuti etnici imperversano più del quadrettino vichy e della riga regimental.

Però per lei, così elegante e formale sul posto di lavoro, sicuramente era un atto sovversivo. e allora le ho chiesto se potevo fotografarla.

E poi sulla schiavitù o meno, su mio padre servo bambino in campagna, su Pomigliano, sui co.co.co ci sarebbe così tanto da dire che è meglio se mi sto zitta.

lunedì 5 luglio 2010

In bici per la campagna a Noord


Questi ultimi due weekend con i bambini siamo sempre stati fuori e siamo riusciti a darci un principio di abbronzatura. Il capo, povero deve chiudere tutti i lavori sospesi prima delle vacanze e non gli pare vero che ci togliamo di torno. Tanto io mi sacrifico volentieri, anche se quando torno sono assolutamente morta.


La settimana scorsa siamo andati in bici alla nostra fattoria preferita, non tanto per prendere il latte (che pure ho preso in grandi quantitativi per i miei tentativi - riusciti, di feta fatta in casa), ma soprattutto perché hanno aperto il giardinetto con la gelateria.

Io ci devo credere del tutto che facciano il gelato con il loro latte biologico, propendo più per un sacchetto di preparato sciolto nel latte e ficcato in gelatiera, ma vuoi mettere l'ambiente e l'atmosfera?
E poi per tutti i gitanti in bici che passano da quelle parti è un gran bel posto dove sostare, dissetarsi con il latte freddissimo del distributore, o farsi un caffé con torta di mele (anche questa, si vende surgelata ed è l'ubiquitous torta di mele di tutti i caffé olandesi). E fare pipì, che anche i gitanti hanno vie urinarie funzionanti.

Tanto per la botta di poesia bucolica mi è bastato come sempre il paesaggio e per una volta che non ci siamo andati in macchina ci siamo addentrati tra i canneti.

Questa è una zona di nidificazione e abbiamo visto tanti uccelli. addirittura un cigno che metà sulla strada e metà sull'erba si ritolava sulla schiena come fanno i cani, e purtroppo non ho potuto fotografarlo.

Anche se Ennio si è lamentato tutto il tempo che lui voleva andare a casa e non a esplorare e a nulla sono servite le mie rassicurazioni che quella era un scorciatoia.

Domenica scorsa poi nel pomeriggio più caldo dell'anno siamo andati alla festa di Bettina, una di quelle belle feste di latinoamericani che ti baciano di default e parlano spagnolo tutto il tempo.

C'è stato chi ha trovato un'ottima soluzione al caldo, e chi ha fraternizzato con il cane dei vicini.


Il bello è che queste ultimi due weekend di feste e barbecue ci siamo rivisti e riaggiornati con tutti gli amici del vecchio quartiere ormai dispersi per tutta la città, ed è bello rifare le misure ai bambini che sono cresciuti, confidarsi, sfogarsi e passarsi divani e vestiti usati.


Poi manco a farlo apposta giovedì è passata a trovarmi Supermambanana di passaggio congressuale ad Amsterdam e siamo scappate, approfittando delle sere lunghe, a Monnickendam per farle fare in macchina un giro bucolico e andare a mangiare al nostro thai preferito a Monnickendam.

Dove il centro era bloccato perché quella sera si esibiva la banda della marina, che quanto sono belli in divisa i marinai.
"Ma questi sono gli stessi che suonavano ieri sera allo Spui", fa lei mentre cercavamo di decidere del menu e li sentivamo aprire con Thriller.

Al dessert, quando hanno attaccato Rosamunda ne abbiamo avuto la certezza definitiva. Che le bande estive in luogo di mare hanno repertori paragonabili a tutte le latitudini.

Noi invece siamo risalite sulla diga, siamo andate a Marken e ci siamo aggirate tra le case su palafitte silenziose, esplorando i vicoletti, passeggiando sulla diga circondata da canneti e versi di papere e rane e parlando di polticia.

Perché chi l'ha detto che le mamme blogger parlino solo dei figli?

domenica 4 luglio 2010

Giochi d'acqua a Jeugdland



Che finalmente è arrivata l'estate non si nota solo dal caldo infame che sta scoppiando, ma soprattutto dale occupazioni weekendesche con i bambini. Ieri abbiamo festeggiato il compleanno di Ada in un posto di cui avevo sempre solo sentito parlare senza sapere bene cosa fosse e soprattutto dove si trovasse.

Il posto si chiama Jeugdland Oost, sta in un angolino sperduto del Flevopark e ci si arriva dalla Valentijnkade e sempre dritto seguendo la ciclabile che costeggia il parco. Quando arrivi a un cancello chiuso con dietro delle casette multipiano fatte di pallets e altro legname di recupero, segui il sentiero a sinistra, superi le capre, pecore e bambi e ci sei.

Jeugdland è una specie di parco giochi ma di un tipo molto particolare. Ci sono un edificio autogestito dotato di bagni e sale per attività varie (ieri proponevano per esempio tosatura pecore e filatura lana) per la gioventù demotivata.
Si può affittare l'uso dei tavoli da pic nic per i compleanni e ti danno il frigorifero per tenerci la roba, ma ognuno è responsabile di sé stesso e deve mettere a posto le cose che usa e buttarsi le immondizie.



Appena arrivati mi sono ricordata di essermi scordata i ocstumi e gli asciugamani che specificavano nell'invito, ma ci formalizziamo per così poco? Per fortuna compro ai bambini sempre queste mutandone coloratissime uso costume. I bambini hanno passato un pomeriggio a saltellare tra un pontone e l'altro
mentre Orso voleva a tutti i costi mettere in acqua una pseudo zattera. Dell'acqua però aveva paura, anche se era ad altezza di bambino, per via delle alghe, delle rane e del mitico luccio che pare ci nuotasse.
"I lucci hanno denti affilatissimi e possono morderti" mi spiegava uno dei due a colazione.

Un altro gioco favorito è stato questo.

Insomma, ci siamo tutti innamorati di Jeugdland e ci dobbiamo assolutamente tornare con il capo.

venerdì 2 luglio 2010

Che cossé l'amooor

"Mi dai un bacetto? Se vuoi, eh."
"Voglio".
Orso mi bacia con i labbruzzi sbrodolosi.
"Mamma bellina, lieve mamma".
"Anche tu sei l'amore di mamma".
"Sai, io sono innamorato di te e quando non sono innamorato di te sono innamorato di Anouk".

Anouk è la sua maestra del nido e Orso ne è sempre stato innamorato. Ennio anche, ma Orso di più. E anche lei di lui, perché mi ha scritto una lettera di addio per lui che è bellissima, quella donna aveva capito tutto di mio figlio. Possa incrociarne almeno un'altra nella vita, magari un po' più coetanea.

"Però non voglio che Anouk lo sa".
"E perché no? Guarda che a tutti fa piacere sapere che qualcuno ti ama".

Silenzio.
"Aaron dice che le femmine sono stupide. E una volta ha fatto così a Vicente - imita king kong che si batte i pugni sul petto - e gli è uscito il sangue dal naso".
Mi disegna col dito il rivolo di sangue che scende da una narice Lungo le labbra e il mento.

"Tu invece sei fortunato che hai tante amichette, così lo sai che le bambine non sono stupide. Aaron magari non ce l'ha un'amica".
"Adesso vado, eh?"

giovedì 1 luglio 2010

Vacanze con bambini, la chat e le pubblicità avvilenti in Romagna

Come tutti stiamo preparandoci alle vacanze e le vacanze con i bambini, come ogni genitore sa, ha bisogno di un minimo di ragionamento e preparazione se ci vogliamo riposare anche noi.

A casa nostra il massimo della vacanza è spalmarci al mare per il massimo del tempo consentito dalle finanze e possibilmente in albergo e possibilmente con animazione. Il capo ordina per tempo gli arretrati di Nathan Never e se li legge meticolosamente sotto l'ombrellone. Io mi dò al bombolone rituale del mattino e se posso salto la colazione in albergo per precipitarmi in pasticceria e bermi un caffé con giornale e bombolone in santa pace. Dopo tre giorni di zombitudine io e il capo ridiventiamo persone gradevoli.

Ieri inoltre c'è stata la chat sulle vacanze sul sito Genitori Crescono e qui c'è da fare una parentesi. È stato un incontrarsi tra amici, anche se io in chat non c'ero mai stata e ho dovuto capire le dinamiche, le botte e risposte incrociate. Con mia enorme sorpresa ho scoperto che conoscevo quasi tutti lì dentro, per lo meno tutti quelli che hanno un blog.

Lanterna con il pupo in braccio che poi si è addormentato ed è dovuta andare a metterlo a letto. Un'altra, disperata perché la pupa a 11 mesi ha appena scoperto che ci si può anche addormentare tenendo la mamma per mano e cantando il mantra, si/ci chiedeva cosa consigliava Tracy Hoggs, la guru mito dei genitori con bambini che non si vogliono addormentare.Bello, spero si rifaccia spesso.

E la prima domanda è stata: ma voi come fate per coprire le vacanze quando quelle dei bambini sono più lunghe delle nostre?

Per me da piccola valeva: dai nonni. E mia madre, che tutte le ultime vacanze al mare le ha passate con noi o vicina a noi (e siccome alle 7 va a farsi un giro in bicicletta per fare moto, i bomboloni certe volte ce li riporta lei), adesso che sono grandi, se li porterebbe anche volentieri da sola al mare. E per me mare, diciamocelo pure, mare è l'Adriatico di sabbia.

Un pò come Francesca, che ha fatto una settimana al mare con Silvia in Romagna per poi farsi dare il cambio dai suoceri. Ecco, secondo me per chi può questa è la soluzione più classica di mare con i bambini. Che a stare in albergo scoprono e imparano a mangiare anche cose diverse.

Solo che come dare torto a chi, vedendosi la Romagna tappezzata di cartelloni come questo, ci rinuncia direttamente alle vacanze in Romagna al mare?


Mannaggia a loro, mi hanno rovinato tutta la poesia del bombolone.

E io allora ho preso un appartamento in Abruzzo, a Tortoreto per la precisione, che tutto sommato per le famiglie va molto meglio e per i bomboloni c'è Mauro in via Archimede.

Quello che davvero non capisco è che quando avevo 20 anni e lavoravo in albergo, eravamo soci di un gruppo di albergatori che si chiamava Family Hotels and Restaurants. E mi ricordo che guardavo a bocca aperta alle iniziative dei colleghi albergatori romagnoli, loro si che si organizzavano professionalmente e tutti insieme facevano dei depliant di offerte mirate alle famiglie in modo da farle venire al mare da Pasqua a ottobre. Loro si che l'avevano capito il meccanismo dei nonni al mare con i nipoti.

E diciamocelo, per un assessorato al turismo, per gli operatori, per la popolazione stanziale è il turismo per famiglie e per anziani quello che crea giro e dà i massimi profitti con il minor fastidio possibile. Spendiamo forse di meno su certe cose, ma non ci schiantiamo in auto alle tre di notte strafatti e ubriachi, non creiamo risse, non diamo fuoco ai cassonetti. Tutte cose che a un'amministrazione costano.

Perché invece di spender soldi in alcol e pasticche (queste ultime non portano soldi a chi paga le tasse per la propria attività) noi poveri fessi schiavi dei figli siamo tutti un gelato, un lecca-lecca, una pizzetta a metà mattina, una macchinina, un giro ai gonfiabili, una pistola ad acqua e canotto che si buca il giorno dopo.

E diamo relativamente poco fastidio, tranne forse in cucina quando ti capita il bambino inappetente, ma qualunque cuoco che sa il fatto suo risolve pure questa.

Insomma, io sia da ex- albergatrice, che da turista, che da genitore, mi chiedo: ma le amministrazioni romagnole cosa cavolo hanno in testa? A me dispiace per i colleghi che si sbattono tutto l'anno specialmente adesso che c'è crisi, e poi basta un cartellone pensato male per rovinare tutto.

Perché se fai parte di quel 30% di giovani disoccupati forse alla fine ti adatti ad andare in vacanza con mamma e papà e la fi.ga. te la coltivi in proprio e gratis, ma se hai i figli piccoli a cui far cambiare aria, ti metti a testa in giù ma la settimana la mare o in montagna ci provi a fargliela fare, anche in tempi di crisi.